Finalmente possiamo scrivere un articolo che abbia delle basi “solide”, visto che ultimamente è stato scritto tanto, troppo e soprattutto non supportato da norme definitive. In sostanza per le Associazioni Sportive Dilettantistiche non cambia molto, per fortuna aggiungo io, infatti restano le agevolazioni della L.398/91, restano le agevolazioni per i compensi sportivi, anzi viene innalzata la franchigia no-tax da € 7.500 a € 10.000 annui. Restano in vigore, come enti sportivi, sia le Associazioni senza scopo di lucro che le Società Sportive dilettantistiche, mentre vengono eliminate definitivamente quelle lucrative che, a mio modesto parere, erano l’ennesimo ibrido giuridico. L’unica novità di rilievo è l’opportunità di iscriversi al RUNTS, il nuovo registro per gli enti del terzo settore, ma bisogna tener conto che una volta iscritti si perde la possibilità di fruire delle agevolazioni della L.398/91, quindi bisogna valutare molto bene caso per caso le motivazioni e le conseguenze di tale iscrizione. Se vogliamo riassumere brevemente il funzionamento di un’Associazione Sportiva tipo, ricordiamo che quando svolge solo attività istituzionale, quindi con l’utilizzo solo del codice fiscale, non bisogna inviare il modello EAS, perché esonerati, si tengono i registri obbligatori, libro soci e verbali, si apre un conto corrente, si redige un rendiconto consuntivo e preventivo annuale, si conservano tutti i documenti giustificativi, per i quali esiste una transazione in denaro, riordinandoli cronologicamente e protocollandoli. Quando si apre una Partita Iva, le cose si complicano, ne parliamo in un prossimo articolo. Sara Chen
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