Proroga dell'attuale regime IVA applicabile agli enti associativi ancora per 2 anni, quindi in poche parole ancora esclusione dall'IVA sui corrispettivi specifici.
Dal 2024 le prestazioni di servizi e le cessioni di beni effettuate in conformità alle finalità istituzionali da associazioni e le prestazioni di servizi strettamente connesse con la pratica dello sport o dell'educazione fisica rese da associazioni sportive dilettantistiche alle persone che esercitano lo sport, diventeranno operazioni esenti IVA ex articolo 10 DPR 633/72, il che significa che saranno soggette ma non verrà applicata l'IVA, il che si tradurrà probabilmente in obblighi IVA che finora non si avevano, come Dichiarazione IVA, Lipe, ecc.
L'idea di fondo del legislatore è quello pian piano di eliminare il regime di vantaggio almeno ai fini IVA per l'associazionismo, in modo da avere la situazione fiscale sotto controllo e di ridurre le agevolazioni fiscali (OdV e APS quando applicheranno il regime del DL 117/2017 avranno delle interessanti agevolazioni ma avranno IVA ordinaria), mentre le associazioni sportive, che per ora mantengono la L.398/91, piano piano è probabile che vedranno fra qualche anno scomparire quelle agevolazioni.
Il disegno del legislatore, però, non tiene conto che oggi il terzo settore (ivi compreso lo sport) si regge proprio grazie a queste agevolazioni e che colma le lacune dello Stato aiutando aree della popolazione che altrimenti sarebbero "abbandonate", proprio perchè non è affogata da obblighi, da costi, da tassazione. Se domani tali agevolazioni venissero a mancare, tutto il terzo settore e lo sport morirebbero, non potrebbero sopravvivere con balzelli vari, Iva, costi del personale, obblighi formali, e si ritornerebbe ad uno Stato che dimentica ampie fasce di popolazione bisognose di servizi particolari e che nessuno è in grado di offrire a basse tariffe.
Speriamo che con le prossime legislature arrivino persone "illuminate", capaci di guardare "oltre", non il semplice aumento di gettito statale di breve periodo ma la sopravvivenza di un intero settore che oggi oltre ad impiegare tante persone (di cui tante volontarie) muove l'economia e aiuta contemporaneamente fasce di persone bisognose di servizi specifici a basso costo.
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